Sergio Nardoni

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“Sergio Nardoni, il Pittore dell’Amore” a cura di F. Cairone

Ogni volta che mi accingo a scrivere la presentazione per il nuovo Grande Dell’Arte mensile, per iniziare parto sempre dalla scelta del titolo, perché in esso cerco di racchiudere tutto quello che l’artista mi trasmette con le sue opere e che poi vorrei diventasse il contenuto del mio scritto.

Sergio Nardoni: Una carezza per Anna - olio su tela cm.50x70Definire quindi Sergio Nardoni, geniale artista fiorentino alzato agli altari della fama per il suo stile così unico, il pittore dell’Amore, non è affatto casuale, perché ammirando le sue tenere creazioni, già a partire dall’inizio della sua ricca carriera, si intravede uno spirito romantico, che usa i colori per donare all’anima dei suoi personaggi, che sembrano sempre assorti in una passione platonica, un paio di ali che permettono di raggiungere la felicità, avvalorando così la tesi di Michelangelo Buonarroti, che sosteneva: che L’amore è l’ala che Dio ha dato all’anima per salire sino a lui: e di fulgide ali dorate, attraverso le quali raggiungere i paradisi dell’appagatezza, Nardoni ne è riuscito a dipingere idillicamente tante.

Scrivere di Sergio Nardoni, significa inoltre dover raccontare la più bella storia dell’arte, perché nel suo modo di concepire la pittura ritrovo quelle regole ferree classiche del Bello ormai scomparso.

Sergio NardoniNardoni infatti nel ventunesimo secolo, sembra essere l’artista che più di ogni altro, riesce a diventare l’anello di congiunzione tra passato e presente, e, con la sua pittura fatta di studio, di lavoro duro, di ricerca continua della perfezione e della bellezza, di impegno estenuante per cercare qualcosa di nuovo che possa diventare lo spiraglio di luce nel grigiore nella nostra esistenza, il Maestro ci manda un messaggio energico e necessario: che la Dea Arte, musa ispiratrice di navigati e naviganti da millenni, non è fortunatamente scomparsa; e per farla vivere allegra, spensierata e sfavillante, ecco che dalle mani e dal cuore di questo nuovo grande dell’arte riaffiorano immagini quasi celestiali: una moltitudine di Concertini formati da giovani mascherati a festa intonano musiche celestiali, una esplosione di fuochi d’artificio colora il cielo, l’uomo racconta se stesso, arlecchini sorridenti, trombe, chitarre, clarinetti suonano soavi, ballerine si preparano a danzare, mentre una tenera fanciulla sognante è adagiata sulla spiaggia di un mare in tempesta e vede nel cielo, carico di nuvoloni, un suo triste presagio; Quella di Nardoni è davvero la pittura della vita di oggi di ieri e di domani.

Biografia

Fiorentino, di antica famiglia toscana, Sergio Nardoni vive e lavora nel Chianti, a Sambuca Val di Pesa. Talento precoce, disegna fin da bambino e dipinge il suo primo quadro ad olio all’età di sette anni in casa della maestra elementare, delicata pittrice dilettante.

Più tardi, nonostante la famiglia lo volesse continuatore nella conduzione della piccola azienda paterna, si iscrive all’Accademia, dopo studi assai disordinati e la pratica di molti mestieri.

Allievo di Loffredo e Manfredi, risente inizialmente del clima concettuale che comincia a diffondersi in Italia alla fine degli anni Settanta, ma è subito attratto da altre esperienze. Conosce Bueno, frequenta Annigoni, che in occasione della sua prima mostra, tra l’altro, gli scrive:

“…Vedo evidenti, nel Suo operare un impegno e una tenacia particolari che La porteranno lontano…”.

Intanto l’incontro e l’amicizia con Mariuccia Carena, la vedova del grande Felice Carena, lo immette nell’ambiente artistico toscano e versiliese (Treccani, Marcucci, Faraoni, De Grada). La Facoltà di Lettere che frequenta con maestri come Del Bravo e Mina Gregori completa la sua sete di conoscenza e la sua assidua riflessione sulla storia della pittura. Si dedica poi all’insegnamento, prima presso la Scuola Media Statale, poi presso la sede fiorentina della Rutger’s University – the State University of New Jersey, infine presso la Facoltà di Belle Arti della Sichuan University of China (Chengdu, China), con la quale collabora per un lungo periodo.

nardoniLasciata anche la scuola, si dedica esclusivamente alla pittura. Tra le numerose mostre nazionali e internazionali si ricorda “Ab Antiquo“ nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio a Firenze nel 1986 e la sua partecipazione alla rassegna “ Firenze per l’Arte Contemporanea “ sempre nel 1986, dove espone nella Sala dei “Pittori Moderni della Realtà” accanto alle opere dei fratelli Bueno, Sciltian e Pietro Annigoni al Forte di Belvedere sempre a Firenze. Nel 1996 viene allestita una sua personale all’Art Expo di New York e nel 1998 una mostra delle sue opere viene organizzata a Malta, presentata personalmente dal Presidente della Repubblica maltese.

Nel 2005 la Galleria Orler di Venezia presenta la mostra personale “Presente remoto “ interamente dedicata al cinema mentre nel 2008 è la volta della fortunata rassegna di San Felice Circeo dedicata ai cento anni dalla nascita della grande Anna Magnani inaugurata dal senatore a vita Giulio Andreotti e recensita in un lungo servizio televisivo dal TG 5.

Nel 2011 gli viene dedicata una grande Mostra Antologica per i suoi 40 anni di pittura intolata “Il genio ingenuo” e curata da Giovanni Faccenda al Museo Archeologico di Fiesole (FI), seguita dalla mostra personale per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia nella Sala delle Colonne di Pontassieve (FI), curata da Pier Francesco Listri e presentata dalla Soprintendente del Polo museale fiorentino Cristina Acidini.

Nel gennaio 2015 partecipa alla rassegna “Capriccio italiano” a Beijing (China) nella Sede Espositiva dell’Ambasciata d’Italia in Cina, inaugurata dall’Ambasciatore
Italiano in Cina Alberto Bradanini, seguita dalla mostra personale “L’Ottagono magico” curata da Alessandro Sarti e presentata in catalogo da Cristina Acidini presso la prestigiosa Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.

Importante è la sua attività di ritrattista. Ha realizzato infatti ritratti per i grandi personaggi della cultura e dell’Arte, raccolti poi nelle mostre monografiche “ Amici in posa “ del 1988 e “ Incontri su tela “ del 2005, mentre per le più importanti casate europee ha eseguito ritratti che saranno raccolti in un volume di prossima pubblicazione intitolato “Il pittore dei Principi” e che gli ha valso la nomina, nel 2005, di Ritrattista Ufficiale del Corpo della Nobiltà Europea.

Sue opere si trovano nel Museo Nazionale del Bargello a Firenze, nelle Collezioni Pontificie della Città del Vaticano, nella Raccolta dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e nel Conservatorio di Santa Cecilia a Roma. Fra le opere pubbliche di maggior rilievo è doveroso ricordare l’importante ciclo pittorico collocato sull’arcone absidale del quattrocentesco Duomo di San Miniato ( PI ) e il grande ciclo musivo dedicato al Chianti, realizzato per il Comune di Tavarnelle Val di Pesa (FI), disteso sulle quattro facce di una struttura piramidale e installato al centro della piazza del paese intitolato “La profondità in superficie”.

Nel corso della sua ormai ultraquarantennale carriera ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali è doveroso ricordare il Premio Nazionale “Sulmona” nel 1983, la Medaglia d’Oro alla Biennale di Massarosa (Lucca) nel 1984, il “Premio Nazionale Carlo Carrà” nel 1990, il Premio “Città di Acqui Terme” nel 2005, il “Premio Paestum” alla carriera nel 2007, il “Premio Stresa” nel 2008, il “Premio Domenico Cresti detto Il Passignano” nel 2009, il “Premio Regione Piemonte” nel 2010 e il premio “Lago Maggiore per l’Arte” nel 2015.

Nel 2012, dopo la sua fortunata mostra sui 150 anni dell’Unità d’Italia, viene insignito dal Presidente della Repubblica dell’Alta Onorificenza di “Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana” per i suoi meriti artistici, mentre nel 2015 è stato eletto dal Collegio dei Professori delle Arti del Disegno e proclamato dal Consiglio di Presidenza Accademico d’Onore della più antica Accademia del mondo, l’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.

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