Come investire nell’arte contemporanea online

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L’investimento in opere d’arte non è sicuramente una novità, come ci dimostrano secoli e secoli di storia durante i quali ricchi signori, esponenti dell’alta gerarchia ecclesiastica, aristocratici e mecenati facevano a gara per aggiudicarsi le creazioni dei migliori artisti contemporanei. Con il passare del tempo ed il cambiamento delle condizioni socioeconomiche anche persone con disponibilità economiche molto più modeste si sono avvicinate all’arte, non di rado come settore dei beni rifugio da investimento.

I beni rifugio, come sono anche i metalli e le gemme preziose, ma anche alcune categorie di titoli di Stato, hanno una loro utilità per effettuare investimenti a medio e lungo termine. Questo  interessa soprattutto non coloro che abbiano intenzione di speculare con profitti particolarmente alti, ma come forma di investimento meno soggetto alle turbolenze finanziarie; nel caso specifico dell’arte è certamente possibile che ci siano forti incrementi di valore delle opere anche nel breve periodo, ma estremamente rari.

Charles Saatchi, uomo d’affari britannico di fama mondiale e proprietario della Saatchi Gallery di Londra, comprò il suo primo pezzo d’arte nel 1969, fondando una collezione zeppa di opere che avevano un enorme potenziale, prima di andare alla scoperta di artisti ormai famosi come Damien Hirst. Charles Saatchi ha raggranellato una fortuna investendo nell’arte. E non si limita all’arte costosa o ai grandi nomi, spendendo molto per sponsorizzare cerimonie di laurea e borse di studio in ambito artistico, sperando di scoprire il prossimo Cezanne.

Innanzitutto l’investitore deve fare i conti con la scelta del canale:

  • se si rivolge al mercato primario, ossia andando ad acquisire le opere direttamente dall’autore o gallerie, deve essere un profondo conoscitore della materia e deve fare attenzione agli errori più diffusi anche per quanto riguarda le certificazioni;
  • se, invece, preferisce avvalersi del mercato secondario, composto principalmente da art dealer e case d’asta in cui i collezionisti vendono le proprie opere ad altri collezionisti, il compratore è tutelato dall’intermediazione esperta che si assume le responsabilità sulle procedure burocratiche e sull’autenticità dell’opera.

Un fattore decisivo sono le barriere in entrata in termini di conoscenza del settore e di somme da investire, per essere obiettivi nell’affare e gestire efficacemente il cosiddetto “investimento emozionale”. È ovvio che chi decida di investire in arte debba vantare solide conoscenze del contesto, del singolo creativo sul quale voglia puntare e del relativo portfolio e delle tendenze  di mercato. Nell’ultimo decennio l’interesse per l’arte contemporanea è esploso, con un nuovo interesse anche per modern art come graffiti e opere digitali frutto di intelligenza artificiale, coinvolgendo Paesi finora ai margini come la Cina.

Secondo Reviewbox la Rete contribuisce all’accesso dei piccoli investitori, tramite piattaforme di Crowdfunding per l’acquisto di opere con l’ausilio di società di intermediazione oppure mediante sottoscrizione di piccole quote della proprietà che possono essere a loro volta scambiate come se fossero titoli azionari. Queste nuove modalità garantiscono la facoltà di investire anche piccole cifre, con la garanzia totale delle transazioni in modalità elettronica.

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