Futurismo italiano

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Il futurismo è un movimento d’avanguardia fondato a Milano nel 1909 dal poeta italiano Filippo Tommaso Marinetti. Marinetti lanciò il movimento nel suo Manifesto futurista che pubblicò per la prima volta il 5 febbraio 1909 nella Gazzetta dell’ Emilia, articolo poi riprodotto sul quotidiano francese Le Figaro sabato 20 febbraio 1909.

A lui si sono presto uniti i pittori Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Gino Severini e il compositore Luigi Russolo. Marinetti ha espresso un’ appassionata disprezzo per tutto ciò che è vecchio, soprattutto nella tradizione politica e artistica.

“Noi non vogliamo nessuna parte di esso, il passato”, ha scritto,”noi futuristi giovani e forti”! I futuristi ammiravano la velocità, la tecnologia, la giovinezza e la violenza, l’ automobile, l’ aereo e la città industriale, tutto ciò che rappresentava il trionfo tecnologico dell’ umanità sulla natura, e erano appassionati nazionalisti. Rinnegavano il culto del passato e tutte le imitazioni, lodavano l’ originalità,”per quanto audaci, anche se violenti”, portavano orgogliosamente “lo striscio della follia”, giudicavano inutili i critici d’ arte, si ribellarono contro l’ armonia e il buon gusto, spazzavano via tutti i temi e i soggetti di tutta l’ arte precedente, e gloriavano nella scienza.

I manifesti editoriali erano una caratteristica del Futurismo, e i futuristi (di solito guidati o sollecitati da Marinetti) li scrissero su molti argomenti, tra cui pittura, architettura, religione, abbigliamento e cucina.

Il manifesto fondante non conteneva un programma artistico positivo, che i futuristi tentarono di creare nel successivo Manifesto Tecnico della Pittura Futurista (1914). Questo li impegnava ad un “dinamismo universale”, che doveva essere rappresentato direttamente nella pittura. Gli oggetti in realtà non erano separati gli uni dagli altri o dall’ ambiente circostante:”Le sedici persone intorno a voi in un autobus a motore mobile sono a loro volta una, dieci quattro e tre; sono immobili e cambiano posto. … Il bus a motore si precipita nelle case che passa, e a loro volta le case si gettano sul bus a motore e si mescolano con esso.”

I pittori futuristi erano lenti a sviluppare uno stile e un soggetto caratteristici. Nel 1910 e nel 1911 usarono le tecniche del divisionismo, scomponendo luce e colore in un campo di puntini e strisce, creati originariamente da Giovanni Segantini e altri. Più tardi, Severini, che viveva a Parigi, attribuì la loro arretratezza stilistica e metodologica in questo momento alla distanza da Parigi, centro dell’ arte d’ avanguardia.

Severini fu il primo a venire in contatto con il cubismo e dopo una visita a Parigi nel 1911 i pittori futuristi adottarono i metodi dei cubisti. Il cubismo offriva loro un mezzo per analizzare l’ energia nei dipinti ed esprimere il dinamismo.

Spesso hanno dipinto scene urbane moderne. Il Funerale dell’ Anarchico Galli (1910-11) di Carrà è una grande tela che rappresenta eventi in cui l’ artista stesso fu coinvolto, nel 1904. L’ azione di un attacco della polizia e la sommossa è resa energicamente con diagonali e aerei rotti. Il suo Lasciare il Teatro (1910-11) utilizza una tecnica divisionista per rendere figure isolate e senza volto che di notte si riversano a casa sotto i lampioni stradali.

The City Rises (1910) di Boccioni raffigura scene di costruzione e lavoro manuale con un enorme cavallo rosso in primo piano, che gli operai fanno fatica a controllare. I suoi Stati della Mente, in tre grandi pannelli, L’ addio, Coloro che vanno e Coloro che dimorano,”ha fatto la sua prima grande affermazione della pittura futurista, portando insieme i suoi interessi in Bergson, il cubismo e la complessa esperienza individuale del mondo moderno in quello che è stato descritto come uno dei’ capolavori minori’ della pittura di inizio Novecento.”

L’ opera tenta di trasmettere sentimenti e sensazioni vissute nel tempo, utilizzando nuovi mezzi espressivi, tra cui le “linee di forza”, intese a veicolare le tendenze direzionali degli oggetti attraverso lo spazio, la “simultaneità”, che unisce memorie, impressioni presenti e anticipazioni di eventi futuri, e l'”ambiente emotivo” in cui l’ artista cerca, con l’ intuizione, di collegare simpatie tra la scena esterna e l’ emozione interiore.

Le intenzioni artistiche di Boccioni sono state fortemente influenzate dalle idee di Bergson, compresa l’ idea di intuizione, che Bergson ha definito come una semplice e indivisibile esperienza di simpatia attraverso la quale ci si sposta nell’ essere interiore di un oggetto per cogliere ciò che è unico e ineffabile al suo interno. I futuristi miravano così, attraverso la loro arte, a permettere allo spettatore di comprendere l’ essere interiore di ciò che rappresentavano. Boccioni approfondisce queste idee nel suo libro, Pittura scultura Futuriste: Dinamismo plastico (1914).

Il dinamismo di Balla di un cane al guinzaglio (1912) esemplifica l’ insistenza dei futuristi sul fatto che il mondo percepito è in costante movimento. Il dipinto raffigura un cane le cui gambe, coda e guinzaglio – e i piedi della donna che lo cammina – sono stati moltiplicati per una sfocatura di movimento.

Illustra i precetti del Manifesto Tecnico della Pittura Futurista che,”A causa della persistenza di un’ immagine sulla retina, gli oggetti in movimento si moltiplicano costantemente; la loro forma cambia come rapide vibrazioni, nella loro folle carriera. Così un cavallo in corsa non ha quattro zampe, ma venti, e i loro movimenti sono triangolari.”Il suo ritmo dell’ Arco (1912) raffigura similmente i movimenti della mano e dello strumento di un violinista, resi in rapidi colpi all’ interno di una cornice triangolare.

L’ adozione del cubismo determinò lo stile di una pittura futurista molto successiva, che Boccioni e Severini in particolare continuarono a rendere nei colori spezzati e nelle brevi pennellate del divisionismo. Ma la pittura futurista si differenziava per soggetto e trattamento dal Cubismo silenzioso e statico di Picasso, Braque e Gris. Anche se c’ erano ritratti futuristi, ad esempio Donna con Assenzio di Carrà (1911), Autoritratto di Severini (1912) e Materia di Boccioni (1912)], sono stati la scena urbana e i veicoli in movimento a caratterizzare la pittura futurista, ad esempio La Strada di Boccioni, Entrata nella casa (1911), Severini’s Dynamic Hieroglyph del Bal Tabarin (1912) e Dinamismo di un’automobile di Russolo (1913).

Nel 1912 e nel 1913, Boccioni trasformò la scultura in scultura per tradurre in tre dimensioni le sue idee futuriste. In Unique Forms of Continuity in Space (1913) cerca di realizzare il rapporto tra l’ oggetto e il suo ambiente, che è centrale nella sua teoria del “dinamismo”. La scultura rappresenta una figura a scarpetta, fusa postuma in bronzo ed esposta nella Tate Modern. (Per le monete italiane da 20 centesimi di euro figura sulla faccia nazionale).

Ha esplorato ulteriormente il tema nella Sintesi del Dinamismo Umano (1912), Speeding Muscles (1913) e Spiral Expansion of Speeding Muscles (1913). Le sue idee sulla scultura furono pubblicate nel Manifesto Tecnico della Scultura Futurista. Nel 1915 Balla si rivolse anche alla scultura realizzando “ricostruzioni”astratte, realizzate con materiali vari, apparentemente mobili e addirittura rumorose. Ha detto che, dopo aver fatto venti immagini in cui aveva studiato la velocità delle automobili, ha capito che “il singolo piano della tela non permetteva la suggestione del volume dinamico di velocità in profondità…. Ho sentito la necessità di costruire il primo complesso plastico dinamico con fili di ferro, piani in cartone, carta velina e carta tissue, ecc.

Nel 1914, litigi personali e differenze artistiche tra il gruppo milanese, intorno a Marinetti, Boccioni e Balla, e il gruppo fiorentino, intorno a Carrà, Ardengo Soffici (1879-1964) e Giovanni Papini (1881-1956), crearono una frattura nel futurismo italiano. Il gruppo fiorentino si lamentava del predominio di Marinetti e Boccioni, accusati di aver cercato di fondare “una chiesa immobile con un credo infallibile”, e ogni gruppo ha respinto l’ altro come passéiste.

Il futurismo aveva fin dall’ inizio ammirato la violenza ed era intensamente patriottico. Il Manifesto futurista aveva dichiarato:”Glorificheremo la guerra – l’ unica igiene del mondo -militarismo, patriottismo, il gesto distruttivo dei libertici portatori di libertà, belle idee per le quali vale la pena morire e disprezzo per la donna.”Sebbene abbia dovuto gran parte del suo carattere e delle sue idee a movimenti politici radicali, fino all’ autunno del 1913 non fu molto coinvolto nella politica.

Poi, temendo la rielezione di Giolitti, Marinetti pubblicò un manifesto politico. Nel 1914 i futuristi cominciarono a lottare attivamente contro l’ impero austro-ungarico, che ancora controllava alcuni territori italiani, e contro la neutralità italiana tra le potenze maggiori.

A settembre Boccioni, seduto sul balcone del Teatro dal Verme di Milano, ha strappato una bandiera austriaca e l’ ha lanciata al pubblico, mentre Marinetti ha sventolato una bandiera italiana. Quando l’ Italia entrò nella prima guerra mondiale nel 1915, molti futuristi si arruolarono.L’ esperienza della guerra ha segnato diversi futuristi, in particolare Marinetti, che hanno combattuto nelle montagne del Trentino al confine tra Italia e Austria-Ungheria, impegnandosi attivamente nella propaganda.L’ esperienza di combattimento ha influenzato anche la musica futurista.

Lo scoppio della guerra ha mascherato il fatto che il Futurismo italiano era giunto al termine. Il gruppo fiorentino aveva formalmente riconosciuto il suo ritiro dal movimento alla fine del 1914. Boccioni produsse una sola foto di guerra e fu ucciso nel 1916. Nel 1915 Severini dipinse alcune significative immagini di guerra (ad esempio Guerra, Treno corazzato e Treno della Croce Rossa), ma a Parigi si rivolse verso il Cubismo e il dopoguerra fu associato al Ritorno all’ Ordine.

Dopo la guerra, Marinetti riprese il movimento. Questa rinascita è stata chiamata il secondo Futurismo dagli scrittori negli anni Sessanta. Lo storico dell’ arte Giovanni Lista ha classificato il Futurismo per decenni:”Dinamismo Plastico” per il primo decennio,”Arte Meccanica” per gli anni Venti,”Aeroaestetica” per gli anni Trenta.

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