Futurismo: quando nasce e quando finisce

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Il Futurismo nasce all’inizio del Novecento, precisamente con la pubblicazione del Manifesto del Futurismo, che uscì il 20 febbraio 1909 sulla prima pagina del quotidiano Le Figaro di Parigi.

Anche se non c’è una vera fine del Futurismo, visto che ancora oggi ci sono pittori futuristi, si considera che il movimento termini verso la fine degli anni venti, anche se la vera energia del Futurismo cominciò a perdersi con l’inizio della prima guerra mondiale

Già dopo il 1913 il movimento cominciò a frammentarsi, man mano che i suoi membri svilupparono le loro posizioni personali, ma quando nel 1915 l’Italia entrò nella prima guerra mondiale, tutti i maggiori esponenti futuristi partirono per la guerra, essendo convinti sostenitori dell’interventismo. Alla sua fine, esponenti di spicco come Boccioni e l’architetto futurista Antonio Sant’Elia perirono.

Dopo la guerra, il centro del movimento si spostò da Milano a Roma. Severini continuò a dipingere nel caratteristico stile futurista, quindi il movimento rimase attivo negli anni Venti del Novecento, ma l’energia di un tempo era ormai passata.

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