{"id":884,"date":"2017-11-21T23:41:11","date_gmt":"2017-11-21T23:41:11","guid":{"rendered":"http:\/\/www.tuttarteonline.it\/?p=884"},"modified":"2017-11-21T23:41:11","modified_gmt":"2017-11-21T23:41:11","slug":"futurismo-marinetti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.tuttarteonline.it\/futurismo-marinetti\/","title":{"rendered":"Il Futurismo di Marinetti"},"content":{"rendered":"

Marinetti e Constantin Br\u00e2ncu\u0219i visitarono l’ Abbazia di Cr\u00e9teil nel 1908 insieme a giovani scrittori come Roger Allard (uno dei primi a difendere il cubismo), Pierre Jean Jouve e Paul Castiaux, che voleva pubblicare le loro opere attraverso l’ Abbazia.<\/p>\n

L’ Abbazia di Cr\u00e9teil \u00e8 stata fondata nell’ autunno del 1906 dal pittore Albert Gleizes e dai poeti Ren\u00e9 Arcos, Henri-Martin Barzun, Alexandre Mercereau e Charles Vildrac. Il movimento trae ispirazione dall’ Abbazia di Th\u00e9l\u00e8me, una creazione fittizia di Rabelais nel suo romanzo Gargantua. Fu chiuso dai suoi membri all’ inizio del 1908.<\/p>\n

Filippo Tommaso Marinetti \u00e8 meglio conosciuto come l’ autore del Manifesto futurista, da lui scritto nel 1909. E’ stato pubblicato in francese sulla prima pagina del pi\u00f9 prestigioso quotidiano francese, Le Figaro, il 20 febbraio 1909.<\/p>\n

Nella fondazione e nel Manifesto del Futurismo, Marinetti ha dichiarato che “l’ arte, infatti, non pu\u00f2 essere altro che violenza, crudelt\u00e0 e ingiustizia”. Georges Sorel, che ha influenzato l’ intero spettro politico dall’ anarchismo al fascismo, ha sostenuto anche l’ importanza della violenza. Il futurismo aveva elementi sia anarchici che fascisti; Marinetti divenne in seguito un attivo sostenitore di Benito Mussolini.<\/p>\n

Marinetti, che ammirava la velocit\u00e0, sub\u00ec un piccolo incidente d’ auto fuori Milano nel 1908, quando si avventur\u00f2 in un fosso per evitare due ciclisti. Si riferiva all’ incidente del Manifesto futurista: il Marinetti che fu aiutato a uscire dal fossato era un uomo nuovo, determinato a porre fine alla finzione e decadenza dello stile Liberty prevalente. Ha discusso con i suoi amici un programma nuovo e fortemente rivoluzionario, in cui si dovrebbe porre fine ad ogni rapporto artistico con il passato,”distruggere i musei, le biblioteche, ogni tipo di accademia”.<\/p>\n

Insieme, scrisse: “Noi glorificheremo la guerra – l’unica igiene del mondo -, il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttivo dei libertari, le belle idee per le quali vale la pena di morire e il disprezzo per la donna”.<\/p>\n

Il Manifesto futurista \u00e8 stato letto e discusso in tutta Europa, ma le prime opere “futuriste” di Marinetti non hanno avuto altrettanto successo. Nel mese di aprile, la notte di apertura del suo dramma Le Roi bombance, scritto nel 1905, fu interrotto da un forte e derisorio fischio del pubblico… e dallo stesso Marinetti, che introdusse cos\u00ec un altro elemento del Futurismo,”il desiderio di essere assediato”. Marinetti ha invece combattuto un duello con un critico che considerava troppo duro.<\/p>\n

Anche il suo dramma La donna \u00e8 mobile (Poup\u00e9es \u00e9lectriques), presentato per la prima volta a Torino, non ha avuto successo. Oggi lo spettacolo viene ricordato attraverso una versione successiva, denominata Elettricit\u00e0 sessuale, e soprattutto per l’ apparizione sul palco di automi umanoidi, dieci anni prima che lo scrittore ceco Karel \u010capek inventasse il termine “robot”.<\/p>\n

Nel 1910 il suo primo romanzo, Mafarka il futurista, fu cancellato da una prova di oscenit\u00e0. In quell’ anno Marinetti scopr\u00ec alcuni alleati in tre giovani pittori (Umberto Boccioni, Carlo Carr\u00e0, Luigi Russolo), che adottarono la filosofia futurista. Insieme a loro (e con poeti come Aldo Palazzeschi), Marinetti ha dato il via ad una serie di serate futuriste, spettacoli teatrali in cui i futuristi hanno declamato i loro manifesti davanti ad una folla che in parte ha assistito alle rappresentazioni per buttare loro verdure.<\/p>\n

L'”accadimento” di maggior successo di quel periodo fu la pubblicazione del “Manifesto contro Venezia Past-Loving Venice” a Venezia. Nel volantino, Marinetti chiede di “riempire” i piccoli canali puzzati con le macerie dei vecchi palazzi crollati e lebbrosi “per” preparare la nascita di una Venezia industriale e militarizzata, capace di dominare il grande Adriatico, un grande lago italiano “.<\/p>\n

Nel 1911 inizi\u00f2 la guerra italo-turca e Marinetti part\u00ec per la Libia come corrispondente di guerra per un giornale francese. I suoi articoli sono stati infine raccolti e pubblicati in The Battle Of Tripoli. Ha poi coperto la prima guerra balcanica del 1912-13, testimoniando il sorprendente successo delle truppe bulgare contro l’ Impero Ottomano nell’ assedio degli Adrianopoli.<\/p>\n

In questo periodo ha fatto anche numerose visite a Londra, che considera’ la citt\u00e0 futurista per eccellenza’, e dove sono state organizzate numerose mostre, conferenze e dimostrazioni di musica futurista. Tuttavia, anche se un certo numero di artisti, tra cui Wyndham Lewis, erano interessati al nuovo movimento, solo un convertito britannico \u00e8 stato fatto, il giovane artista C. R. W. Nevinson. Tuttavia, il futurismo ha avuto un’ influenza importante sulla filosofia vorticista di Lewis.<\/p>\n

Pi\u00f9 o meno nello stesso periodo, Marinetti lavor\u00f2 su un romanzo molto anti cattolico e anti austriaco, Le monoplan du Pape (L’aeroplano del Papa, 1912) e cur\u00f2 un’ antologia di poeti futuristi. Ma i suoi tentativi di rinnovare lo stile della poesia non lo soddisfacevano. Tanto che, nella sua prefazione all’ antologia, dichiar\u00f2 una nuova rivoluzione: era tempo di essere fatto con la sintassi tradizionale e di usare “parole in libert\u00e0” (parola in libert\u00e0).<\/p>\n

Il suo poema sonoro Zang Tumb Tumb Tumb, un racconto della Battaglia degli Adrianopoli, esemplifica le parole in libert\u00e0. Si possono ascoltare registrazioni di Marinetti che leggono alcune delle sue poesie sonore: Battaglia, Peso + Odore (1912); Dune, parole in libert\u00e0 (1914); La Battaglia di Adrianopoli (1926) (registrata nel 1935).<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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