{"id":612,"date":"2017-10-05T11:47:47","date_gmt":"2017-10-05T11:47:47","guid":{"rendered":"http:\/\/www.tuttarteonline.it\/?p=612"},"modified":"2017-10-05T11:51:05","modified_gmt":"2017-10-05T11:51:05","slug":"henri-matisse-fauvisme","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.tuttarteonline.it\/henri-matisse-fauvisme\/","title":{"rendered":"Henri Matisse e il Fauvisme"},"content":{"rendered":"

“Henri Matisse e il Fauvisme” a cura di Rosa Spinillo<\/strong><\/p>\n

Il francese Henri Matisse fu il grande genio innovatore che rivoluzion\u00f2 con la sua pittura tutta un\u2019epoca, quella dei primi del Novecento; influenzando le successive generazioni di artisti. Matisse nacque a le Caveau nel 1869, mor\u00ec a Cimiez, Nizza, nel 1954.<\/p>\n

\"Matisse\"La sua formazione avvenne nello studio di Gustave Moreau artista simbolista, le sue prime opere risentono dell\u2019esperienza dell\u2019 impressionismo.<\/p>\n

Indubbiamente fu Munch, il primo a individuare e a impiegare il tratto essenziale dell\u2019arte espressionista \u2013 gli elementi pittorici come veicolo esclusivo dell\u2019emozione – \u201cMunch ha avuto il coraggio di dipingere vicende della vita interiore\u2026<\/p>\n

Il pennello e la mano del pittore hanno saputo esprimere cose molto profonde\u201d.<\/p>\n

Questo esprimeva Munch: il tormento psicologico , la disperazione, l\u2019ossessione autobiografica. E\u2019 perci\u00f2 sorprendente che l\u2019artista che per primo si serv\u00ec del termine \u201cespressione\u201d nel Novecento e che indic\u00f2 quasi pedantemente i mezzi per raggiungere \u201cl\u2019espressivit\u00e0\u201d in arte , fosse un uomo del tutto diverso; Henri Matisse , un ex studente di legge, proveniente dall\u2019ambiente della borghesia provinciale, che avrebbe trovato la propria strada nell\u2019arte molto tardi da dover essere considerato appartenente alla generazione di Bonnard e Vuillard.<\/p>\n

I tedeschi, seguendo l\u2019esempio di Munch, Hodler e dei loro antenati gotici ( Grunewald) tendevano ad un\u2019arte che aldil\u00e0 dell\u2019impressione visiva, rendesse su tela esperienze dell\u2019animo e valori spirituali.<\/p>\n

Non cos\u00ec Matisse e i suoi amici fauves, che meritarono il riconoscimento di essere stati i primi a investigare il concetto di espressione in s\u00e9. Per un certo periodo, i fauves dipinsero con un abbandono, una passione e addirittura una violenza nell\u2019impiego dei mezzi pittorici tali da giustificare la loro pretesa di essere i primi artisti espressionisti del secolo.<\/p>\n

Il rapporto tra Matisse e l\u2019Espressionismo \u00e8 documentato da un brano di Notes d\u2019un peintre, il famoso scritto dell\u2019artista, tradotto subito in russo e tedesco,ancora oggi un cardine della storia dell\u2019arte moderna.<\/p>\n

Nel chiarire la sua indipendenza dall\u2019espressionismo tedesco, allora in ascesa ma pur sempre in fase formativa, Matisse dichiar\u00f2: Io cerco soprattutto l\u2019espressione\u2026 non riesco a far distinzione tra ci\u00f2 che provo verso la vita e il modo di esprimerlo.<\/p>\n

A mio parere, espressione non significa la passione che si specchia nel volto dell\u2019uomo o che viene tradita da un gesto violento. In un mio quadro, l\u2019intera composizione \u00e8 espressiva.<\/p>\n

Il posto che vi occupano certe figure o oggetti, lo spazio vuoto che li circonda, le proporzioni, tutto ha il suo peso. La composizione \u00e8 l\u2019arte di collocare in maniera decorativa i vari elementi a disposizione del pittore, che esprime cos\u00ec i propri sentimenti. Matisse prosegue, affermando che ci sono due modi con cui esprimere le cose: si possono mostrare crudamente, o si possono evocare artisticamente.<\/p>\n

E\u2019 in questa annotazione, la vera differenza tra Matisse come esponente dell\u2019Espressionismo francese e gli Espressionisti tedeschi e nordici in genere. Ai fauve, seguaci di Matisse ma anche rispettosi di una lunga tradizione e di certi atteggiamenti mentali radicati, interessava soprattutto l\u2019esplorazione dei problemi formali connessi al disegno e al metodo pittorico.<\/p>\n

Matisse usava il termine espressione parlando di qualcosa che non fosse la semplice espressione della faccia ( intorno al 1908 gli succedeva spesso), si affrettava sempre ad aggiungerci le parole sensibilit\u00e0 o alto ideale di bellezza o maniera decorativa. La sua restava una posizione rigorosamente distaccata, di carattere essenzialmente estetico.<\/p>\n

L\u2019ossessione tedesca della \u201cspiritualizzazione dell\u2019espressione\u201d e del dolore umano non avrebbe potuto essere pi\u00f9 lontana dallo spirito mediterraneo e dalla moderazione classica di Matisse, al quale all\u2019opposto dei tedeschi, non importarono mai i soggetti urbani in quanto tali, la nudit\u00e0 del corpo intesa come elemento liberatorio, e meno ancora la rappresentazione di certe condizioni psichiche, l\u2019angoscia in prima fila, ovviamente gli artisti tedeschi reagivano alla corruzione della societ\u00e0 assumendo il ruolo di moralisti scatenati, concentrandosi sugli stati psicologici dell\u2019uomo moderno.<\/p>\n

E\u2019 interessante notare che i Fauves francesi e il gruppo della Brucke, condividevano l\u2019interesse per l\u2019arte primitiva dell\u2019Africa e dell\u2019Oceania, allora recentemente scoperta, ma anche qui si trovarono su posizioni antitetiche: i tedeschi si sentirono attratti dal modo di vivere e dal misticismo di quelle popolazioni semiselvagge, mentre i francesi si limitarono a vedere nell\u2019arte primitiva nuove aperture formali ed espressive.<\/p>\n

Fu scandalo a Parigi, al Salon d\u2019Automne del 1905, quando furono esposte le opere di Henri Matisse, Georges Roualt e Andr\u00e8 Derain.<\/p>\n

In quell\u2019occasione il critico Vauxcelles li defin\u00ec \u201cfauves\u201d, cio\u00e8 \u201cbelve\u201d, riferendosi all\u2019impeto ferino con cui essi distorcevano forme e colori. Nella pittura fauve \u00e8 il temperamento dell\u2019artista ad avere la meglio sulle regole compositive e cromatiche codificate.<\/p>\n

Ci\u00f2 che ci insegna Matisse \u00e8 che i colori scelti per la descrizione dei soggetti possono essere i pi\u00f9 vari, poco importa se inverosimili o troppo squillanti, basta che essi corrispondano alle esigenze emotive dell\u2019artista.<\/p>\n

Non stupisce se il cielo sia rosso o un prato celeste: se l\u2019artista vede il prato secondo quei colori, essi diventano leciti. Inoltre, abbandonata ogni piacevolezza di ascendenza impressionista, il colore seduce per la veemenza con cui \u00e8 distribuito sulla tela.<\/p>\n

Il colore sopravanza la definizione formale, che diviene sommaria, quasi grossolana, atta solo a impostare uno schema poi rielaborato a livello cromatico.<\/p>\n

L\u2019innovazione quindi, risiede nell\u2019assoluta libert\u00e0 espressiva che guida la mano dell\u2019artista. E in ci\u00f2 saremo sempre debitori a Matisse.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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