{"id":581,"date":"2017-09-27T00:41:16","date_gmt":"2017-09-27T00:41:16","guid":{"rendered":"http:\/\/www.tuttarteonline.it\/?p=581"},"modified":"2017-09-27T00:41:16","modified_gmt":"2017-09-27T00:41:16","slug":"sergio-nardoni","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.tuttarteonline.it\/sergio-nardoni\/","title":{"rendered":"Sergio Nardoni"},"content":{"rendered":"

“Sergio Nardoni, il Pittore dell’Amore” a cura di F. Cairone<\/strong><\/p>\n

Ogni volta che mi accingo a scrivere la presentazione per il nuovo Grande Dell\u2019Arte mensile, per iniziare parto sempre dalla scelta del titolo, perch\u00e9 in esso cerco di racchiudere tutto quello che l\u2019artista mi trasmette con le sue opere e che poi vorrei diventasse il contenuto del mio scritto.<\/p>\n

\"Sergio<\/a>Definire quindi Sergio Nardoni, geniale artista fiorentino alzato agli altari della fama per il suo stile cos\u00ec unico, il pittore dell\u2019Amore, non \u00e8 affatto casuale, perch\u00e9 ammirando le sue tenere creazioni, gi\u00e0 a partire dall\u2019inizio della sua ricca carriera, si intravede uno spirito romantico, che usa i colori per donare all\u2019anima dei suoi personaggi, che sembrano sempre assorti in una passione platonica, un paio di ali che permettono di raggiungere la felicit\u00e0, avvalorando cos\u00ec la tesi di Michelangelo Buonarroti, che sosteneva: che L’amore \u00e8 l’ala che Dio ha dato all’anima per salire sino a lui: e di fulgide ali dorate, attraverso le quali raggiungere i paradisi dell\u2019appagatezza, Nardoni ne \u00e8 riuscito a dipingere idillicamente tante.<\/p>\n

Scrivere di Sergio Nardoni, significa inoltre dover raccontare la pi\u00f9 bella storia dell\u2019arte, perch\u00e9 nel suo modo di concepire la pittura ritrovo quelle regole ferree classiche del Bello ormai scomparso.<\/p>\n

\"SergioNardoni infatti nel ventunesimo secolo, sembra essere l\u2019artista che pi\u00f9 di ogni altro, riesce a diventare l\u2019anello di congiunzione tra passato e presente, e, con la sua pittura fatta di studio, di lavoro duro, di ricerca continua della perfezione e della bellezza, di impegno estenuante per cercare qualcosa di nuovo che possa diventare lo spiraglio di luce nel grigiore nella nostra esistenza, il Maestro ci manda un messaggio energico e necessario: che la Dea Arte, musa ispiratrice di navigati e naviganti da millenni, non \u00e8 fortunatamente scomparsa; e per farla vivere allegra, spensierata e sfavillante, ecco che dalle mani e dal cuore di questo nuovo grande dell\u2019arte riaffiorano immagini quasi celestiali: una moltitudine di Concertini formati da giovani mascherati a festa intonano musiche celestiali, una esplosione di fuochi d\u2019artificio colora il cielo, l’uomo racconta se stesso, arlecchini sorridenti, trombe, chitarre, clarinetti suonano soavi, ballerine si preparano a danzare, mentre una tenera fanciulla sognante \u00e8 adagiata sulla spiaggia di un mare in tempesta e vede nel cielo, carico di nuvoloni, un suo triste presagio; Quella di Nardoni \u00e8 davvero la pittura della vita di oggi di ieri e di domani.<\/p>\n

Biografia<\/h2>\n

Fiorentino, di antica famiglia toscana, Sergio Nardoni vive e lavora nel Chianti, a Sambuca Val di Pesa. Talento precoce, disegna fin da bambino e dipinge il suo primo quadro ad olio all\u2019et\u00e0 di sette anni in casa della maestra elementare, delicata pittrice dilettante.<\/p>\n

Pi\u00f9 tardi, nonostante la famiglia lo volesse continuatore nella conduzione della piccola azienda paterna, si iscrive all\u2019Accademia, dopo studi assai disordinati e la pratica di molti mestieri.<\/p>\n

Allievo di Loffredo e Manfredi, risente inizialmente del clima concettuale che comincia a diffondersi in Italia alla fine degli anni Settanta, ma \u00e8 subito attratto da altre esperienze. Conosce Bueno, frequenta Annigoni, che in occasione della sua prima mostra, tra l\u2019altro, gli scrive:<\/p>\n

\n\u201c\u2026Vedo evidenti, nel Suo operare un impegno e una tenacia particolari che La porteranno lontano\u2026\u201d.<\/p><\/blockquote>\n

Intanto l\u2019incontro e l\u2019amicizia con Mariuccia Carena, la vedova del grande Felice Carena, lo immette nell\u2019ambiente artistico toscano e versiliese (Treccani, Marcucci, Faraoni, De Grada). La Facolt\u00e0 di Lettere che frequenta con maestri come Del Bravo e Mina Gregori completa la sua sete di conoscenza e la sua assidua riflessione sulla storia della pittura. Si dedica poi all\u2019insegnamento, prima presso la Scuola Media Statale, poi presso la sede fiorentina della Rutger\u2019s University – the State University of New Jersey, infine presso la Facolt\u00e0 di Belle Arti della Sichuan University of China (Chengdu, China), con la quale collabora per un lungo periodo.<\/p>\n

\"nardoni\"Lasciata anche la scuola, si dedica esclusivamente alla pittura. Tra le numerose mostre nazionali e internazionali si ricorda \u201cAb Antiquo\u201c nella Sala d\u2019Arme di Palazzo Vecchio a Firenze nel 1986 e la sua partecipazione alla rassegna \u201c Firenze per l\u2019Arte Contemporanea \u201c sempre nel 1986, dove espone nella Sala dei \u201cPittori Moderni della Realt\u00e0\u201d accanto alle opere dei fratelli Bueno, Sciltian e Pietro Annigoni al Forte di Belvedere sempre a Firenze. Nel 1996 viene allestita una sua personale all\u2019Art Expo di New York e nel 1998 una mostra delle sue opere viene organizzata a Malta, presentata personalmente dal Presidente della Repubblica maltese.<\/p>\n

Nel 2005 la Galleria Orler di Venezia presenta la mostra personale \u201cPresente remoto \u201c interamente dedicata al cinema mentre nel 2008 \u00e8 la volta della fortunata rassegna di San Felice Circeo dedicata ai cento anni dalla nascita della grande Anna Magnani inaugurata dal senatore a vita Giulio Andreotti e recensita in un lungo servizio televisivo dal TG 5.<\/p>\n

Nel 2011 gli viene dedicata una grande Mostra Antologica per i suoi 40 anni di pittura intolata \u201cIl genio ingenuo\u201d e curata da Giovanni Faccenda al Museo Archeologico di Fiesole (FI), seguita dalla mostra personale per le celebrazioni dei 150 anni dell\u2019Unit\u00e0 d\u2019Italia nella Sala delle Colonne di Pontassieve (FI), curata da Pier Francesco Listri e presentata dalla Soprintendente del Polo museale fiorentino Cristina Acidini.<\/p>\n

Nel gennaio 2015 partecipa alla rassegna \u201cCapriccio italiano\u201d a Beijing (China) nella Sede Espositiva dell\u2019Ambasciata d\u2019Italia in Cina, inaugurata dall\u2019Ambasciatore
\nItaliano in Cina Alberto Bradanini, seguita dalla mostra personale \u201cL\u2019Ottagono magico\u201d curata da Alessandro Sarti e presentata in catalogo da Cristina Acidini presso la prestigiosa Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.<\/p>\n

Importante \u00e8 la sua attivit\u00e0 di ritrattista. Ha realizzato infatti ritratti per i grandi personaggi della cultura e dell\u2019Arte, raccolti poi nelle mostre monografiche \u201c Amici in posa \u201c del 1988 e \u201c Incontri su tela \u201c del 2005, mentre per le pi\u00f9 importanti casate europee ha eseguito ritratti che saranno raccolti in un volume di prossima pubblicazione intitolato \u201cIl pittore dei Principi\u201d e che gli ha valso la nomina, nel 2005, di Ritrattista Ufficiale del Corpo della Nobilt\u00e0 Europea.<\/p>\n

Sue opere si trovano nel Museo Nazionale del Bargello a Firenze, nelle Collezioni Pontificie della Citt\u00e0 del Vaticano, nella Raccolta dell\u2019Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e nel Conservatorio di Santa Cecilia a Roma. Fra le opere pubbliche di maggior rilievo \u00e8 doveroso ricordare l\u2019importante ciclo pittorico collocato sull\u2019arcone absidale del quattrocentesco Duomo di San Miniato ( PI ) e il grande ciclo musivo dedicato al Chianti, realizzato per il Comune di Tavarnelle Val di Pesa (FI), disteso sulle quattro facce di una struttura piramidale e installato al centro della piazza del paese intitolato \u201cLa profondit\u00e0 in superficie\u201d.<\/p>\n

Nel corso della sua ormai ultraquarantennale carriera ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali \u00e8 doveroso ricordare il Premio Nazionale \u201cSulmona\u201d nel 1983, la Medaglia d\u2019Oro alla Biennale di Massarosa (Lucca) nel 1984, il \u201cPremio Nazionale Carlo Carr\u00e0\u201d nel 1990, il Premio \u201cCitt\u00e0 di Acqui Terme\u201d nel 2005, il \u201cPremio Paestum\u201d alla carriera nel 2007, il \u201cPremio Stresa\u201d nel 2008, il \u201cPremio Domenico Cresti detto Il Passignano\u201d nel 2009, il \u201cPremio Regione Piemonte\u201d nel 2010 e il premio \u201cLago Maggiore per l\u2019Arte\u201d nel 2015.<\/p>\n

Nel 2012, dopo la sua fortunata mostra sui 150 anni dell\u2019Unit\u00e0 d\u2019Italia, viene insignito dal Presidente della Repubblica dell\u2019Alta Onorificenza di \u201cUfficiale dell\u2019Ordine al merito della Repubblica Italiana\u201d per i suoi meriti artistici, mentre nel 2015 \u00e8 stato eletto dal Collegio dei Professori delle Arti del Disegno e proclamato dal Consiglio di Presidenza Accademico d\u2019Onore della pi\u00f9 antica Accademia del mondo, l\u2019Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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