{"id":455,"date":"2017-09-17T12:51:39","date_gmt":"2017-09-17T12:51:39","guid":{"rendered":"http:\/\/www.tuttarteonline.it\/?p=455"},"modified":"2017-09-17T17:26:21","modified_gmt":"2017-09-17T17:26:21","slug":"lezioni-di-pittura","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.tuttarteonline.it\/lezioni-di-pittura\/","title":{"rendered":"Lezioni di pittura: corso online gratis"},"content":{"rendered":"

In questo articolo voglio darti alcune lezioni di pittura per permetterti di imparare a dipingere usando le tecniche dei grandi artisti del passato e di oggi.<\/p>\n

Piccole note sulle tecniche antiche<\/h2>\n

Perch\u00e9 studiare i grandi e le loro tecniche? Semplicemente per migliorare il proprio modo di esprimersi. Essi sono comunque maestri prima di tutto nell\u2019espressione.<\/p>\n

Ho sempre amato l\u2019arte antica ed i grandi artisti del passato. Essi si formavano nelle botteghe di nomi che oggi fanno parte della storia dell\u2019arte di tutti i tempi e l\u00ec imparavano tecniche artistiche frutto di una lunga tradizione tramandata spesso da padre in figlio e che permetteva loro di vivere.<\/p>\n

La sapienza con cui operavano ha permesso che quei grandi capolavori arrivassero ai nostri giorni senza subire i riflessi negativi e trasformatori del tempo. Credo che la forza di un artista sia la propria capacit\u00e0 espressiva, il proprio modo di trasmetterci attraverso l\u2019uso di colori particolari emozioni. Studiando i grandi di ogni tempo \u00e8 possibile affinare il proprio modo di esprimersi. Questo avviene in ogni arte.<\/p>\n

Come nella letteratura si studia Dante e nella musica si ascolta Mozart cos\u00ec in pittura si studia Leonardo per lo sfumato, Caravaggio per il chiaroscuro  e molti altri che hanno lasciato ai posteri gradi lezioni di vita  e di arte.. Per fare un altro esempio musicale Jimi Hendrix ,chitarrista rock,  \u00e8 stato un grandissimo  innovatore formatosi suonando il blues della tradizione e nei suoi pezzi si sente l\u2019impronta di quel profumo cos\u00ec particolare. Le vere grandi innovazioni quindi non partono mai da una tabula rasa.<\/p>\n

La tecnica non \u00e8 altro che un modo di procedere.. La tecnica non deve essere fine a se stessa ma un veicolo ed  un mezzo per esprimere e per esprimersi .<\/p>\n

Il disegno, il tono, il colore<\/h2>\n

Nel concepire l\u2019immagine gli antichi la consideravano composta da tre componenti fondamentali: il disegno, il tono, il colore. E\u2019 una scomposizione che nella realt\u00e0 non esiste ma la realt\u00e0 \u00e8 talmente complessa che analizzandone i singoli aspetti uno per volta aiuta.  Essi affrontavano queste tre componenti in successione e in maniera separata (ma interrelata  in concomitanza e in relazione) e sempre cercando di armonizzarle in un tutt\u2019uno. Il vantaggio, concentrandosi su un singola componente, \u00e8 quello di ottenere una maggiore concentrazione. Il risultato \u00e8 una maggior perfezione in tutte e tre le componenti. Gli impressionisti invece operavano con maggior rapidit\u00e0 risolvendo queste tre componenti in un unico gesto. Ci\u00f2 \u00e8 molto pi\u00f9 difficile e richiede grandi doti.<\/p>\n

Credo che ci\u00f2 derivasse dalla necessit\u00e0 di realizzare il quadro in poche ore per cogliere l\u2019impressione della realt\u00e0 in quel momento in relazione alle condizioni del sole che sono mutevoli nel corso della giornata. In alcune lettere di Monet  egli si lamentava di come spesso il tempo ed il sole cambiasse troppo repentinamente le condizioni di illuminazione del paesaggio. Essi dovevano procedere con molta rapidit\u00e0.<\/p>\n

Il disegno<\/h3>\n

Gli antichi partivano spesso eseguendo dei disegni di studio in cui risolvevano il quadro con le proporzioni e le ombreggiature (curandone l\u2019aspetto chiaroscurale spesso a pennello). In alcuni casi eseguivano lo spolvero riportando la composizione disegnata bucherellando il foglio nei contorni del disegno (questo serviva per le proporzioni) in altri casi copiando il disegno. Comunque  tenendolo come punto di riferimento di partenza e variandolo nei successivi strati  in corso d\u2019opera (alle volte infatti  nuove immagini nascono da se suggerendo nuove varianti alla composizione. Nelle radiografie o nella perdita di capacit\u00e0 coprente dei colori dei quadri antichi si scorgono spesso ripensamenti).<\/p>\n

Il Tono<\/h3>\n

(costruivano l\u2019impianto chiaroscurale soprattutto con l\u2019abbozzo. In questa fase si concentravano su un effetto di rilievo)<\/p>\n

Seguiva cio\u00e8 la fase di abbozzo fatta con colori che davano l\u2019impronta chiarosculare. Naturalmente la fase di disegno e abbozzo chiaroscurale monocromatica o quasi pu\u00f2 anche eseguirsi in un tutt\u2019uno. Questa ritengo sia una fase molto delicata perch\u00e9 questa base monocromatica chiaroscurale fatta in genere con le terre influir\u00e0 sul colore steso successivamente in maniera decisiva.<\/p>\n

Il Colore<\/h3>\n

(il tonalismo e le ombre colorate)<\/p>\n

La terza fase \u00e8 quella della stesura del colore e che si conclude con le velature ancor pi\u00f9 diluite.<\/p>\n

La velatura \u00e8 una componente del quadro fondamentale che permea tutte le fasi. In ogni fase si pu\u00f2 essere pi\u00f9 o meno coprenti e quando lo si \u00e8 meno si crea un maggior effetto velatura.<\/p>\n

(Nella pittura ad olio assume un valore maggiore nell\u2019ultimo strato perch\u00e9 in quest\u2019ultimo si pu\u00f2 diluire maggiormente il colore con olio. Nella pittura ad olio la regola \u00e8 applicare sempre il colore grasso su magro. Quindi l\u2019ultimo strato \u00e8 quello a cui si associa maggiormente il concetto di velatura proprio perch\u00e9 pu\u00f2 essere pi\u00f9 diluito con olio creando un effetto profondit\u00e0).<\/p>\n

La velatura mette in relazione tutti gli strati di pittura: due  colori sovrapposti creano un nuovo colore e la sapienza dei grandi maestri del colore \u00e8 la conoscenza ( percezione) e consapevolezza padronanza di questi effetti di colore .Essi sapevano come due colori sovrapposti avrebbero reagito in velatura.<\/p>\n

La velatura nell\u2019antichit\u00e0 sembra per tradizione avere un\u2019importanza maggiore che in tempi a noi pi\u00f9 vicini dove si ottiene il colore pi\u00f9 per mescolanza. I colori nell\u2019antichit\u00e0 venivano usati spesso puri e le colorazioni si ottenevano anche per sovrapposizione. Venivano  in genere soltanto mescolati con del bianco (che in genere nella tempera e nell\u2019olio era biacca cio\u00e8 carbonato basico di piombo).<\/p>\n

Questo \u00e8 uno dei motivi per cui i colori si sono mantenuti in perfetto stato: il fatto che la tavolozza era molto limitata. L\u2019 accortezza \u00e8 non mescolare colori incompatibili fra loro che nel corso del tempo potrebbero innescare reazioni chimiche che muterebbero il colore ottenuto; Meglio quindi mescolare colori di natura chimica simile..<\/p>\n

Note sul colore: I pigmenti<\/h2>\n

La storia dei colori \u00e8 molto interessante. Vi sono colori usati fin dall\u2019antichit\u00e0 pi\u00f9 remota. Altri di pi\u00f9 recente scoperta. Alcuni da sempre usati altri caduti in disuso. I colori maggiormente usati in tutte le epoche sono comunque le terre che Spesso assumono nomi diversi a seconda della provenienza. Sono colori stabili che si possono mescolare tra loro senza problemi. Esse principalmente sono:<\/p>\n