<\/a>Tra i quadri esposti vi era Pasiphae, opera in cui l\u2019immagine totemica e il tema mitico riflettevano l\u2019interesse dell\u2019artista \u2013 e degli artisti newyorchesi in genere \u2013 in quel momento per la psicologia del profondo di Jung e per le teorie degli archetipi e dell\u2019inconscio collettivo.<\/p>\nIn Pasiphae la sua energia barocca condusse Pollock verso una nuova forma espressiva che alleggeriva le superfici dense e compatte della tarda fase cubista picassiana con la fluidit\u00e0 astratta di Mir\u00f2 e con l\u2019automatismo di Andr\u00e9 Masson.<\/p>\n
Il debito di Pollock verso i surrealisti non riguardava tanto l\u2019aspetto formale della sua peculiare scrittura \u201c a tutta tela\u201d, quanto l\u2019idea che la pittura dovesse essere un getto continuo scaturito da un\u2019unica esplosione creativa. In Pasiphae le linee mosse e i movimenti agitati ricordano il Mir\u00f2 del 1924 \u2013 26.<\/p>\n
L\u2019artista spagnolo, tuttavia faceva galleggiare le sue forme su uno sfondo, creando uno scenario per l\u2019evento pittorico e una parvenza di illusionismo. Esse conservavano cos\u00ec una propria integrit\u00e0 individuale malgrado le metamorfosi subite. Dalla mente ingegnosa e fertile di Mir\u00f2 sgorgava un flusso abbondante e disordinato di vita nuova e di eventi pittorici, con un effetto molteplice e particolare.<\/p>\n
Radicato nella tradizione moderna, Mir\u00f2 poteva permettersi di giocare, scherzare, divertirsi con le sue paure, ricavandone un brillante divertimento. Per Pollock, al contrario la pittura astratta era qualcosa di pi\u00f9 solenne e persino disperato. Egli si sentiva spinto a essere pi\u00f9 feroce e concentrato e non aveva nulla del giovane pittore gaudente.<\/p>\n
Artista ambivalente, vedeva nella pittura astratta un\u2019espressione elementare di fede e in questa convinzione risiede la sua forza e la sua originalit\u00e0. I quadri di Pollock procedono incerti dal particolare al generale, dal caos degli accenti espressivi all\u2019affermazione unitaria. L\u2019artista dissolve e fonde insieme i vaghi riferimenti a un soggetto chimerico in uno schema unificato e impersonale.<\/p>\n
Una volta che il quadro era ultimato, Pollock lo intitolava in base a quella chimera cui ancora alludeva in modo del tutto secondario. Alla fine il dipinto non era che una superficie continua di accenti uniformi, dove risulta impossibile distinguere gli svolazzi lineari e le fantasmagorie del colore, tra vicino e lontano, tra pensiero simbolico e forma plastica.<\/p>\n
Con l\u2019aiuto della famosa tecnica del \u201cdripping\u201d che cominci\u00f2 a utilizzare nel 1947, Pollock trov\u00f2 gradualmente il mezzo per espandere le proprie lugubri e morbose intuizioni su una superficie pi\u00f9 ampia, e di sacrificare le pulsioni pi\u00f9 intime a un lirismo calmo e misurato. Le allusioni \u201cvagamente immaginistiche\u201d alle paure e alle fantasie personali smisero di assillarlo, lasciando il campo a ritmi pi\u00f9 vasti e grandiosi e a una nuova luminosit\u00e0.<\/p>\n
La sua opera non suggeriva pi\u00f9 presenze paurose o di altro genere, o sentimenti di disperazione, ma solo il flusso generoso e impersonale dell\u2019energia pittorica. Mentre imparava a padroneggiare superfici sempre pi\u00f9 vaste, il suo sentimento acquisiva un respiro sempre pi\u00f9 ampio.<\/p>\n
Come documentano le fotografie e il film realizzato da Hans Namuth su Pollock al lavoro, l\u2019artista dipingeva stando in piedi sopra la tela e lasciandovi gocciolare sopra il colore fino a ottenere movimenti ritmici, le diverse densit\u00e0 e tessiture cromatiche che desiderava.<\/p>\n
Una ragnatela aerea di linee argentee e nere, di spruzzi di colore distribuiti su uno sfondo di macchie ed estensioni dalle tinte delicate, aveva sostituito il colore opaco e resistente di un tempo.<\/p>\n
La tecnica di Pollock, consistente nello stendere sul pavimento pezze di tela non tagliate e nel versarvi e schizzarvi sopra il colore liquido, gli consentiva di essere letteralmente \u201cdentro il dipinto\u201d, di muoversi all\u2019interno di esso e di dare uguale rilievo a tutte le sue parti.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
“L\u2019Espressionismo astratto: Jackson Pollock “a cura di R. Spinillo Jackson Pollock ( 1912 \u2013 1956 ), originario del Wyoming, una delle figure mitiche dell\u2019 Arte Moderna, emerse come una delle personalit\u00e0 primarie della Scuola di New York gi\u00e0 nel 1943, quando Peggy Guggenheim gli dedic\u00f2 la prima personale nella sua galleria Art of This Century.<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":396,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[30,35],"tags":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.tuttarteonline.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/395"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.tuttarteonline.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.tuttarteonline.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.tuttarteonline.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.tuttarteonline.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=395"}],"version-history":[{"count":0,"href":"https:\/\/www.tuttarteonline.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/395\/revisions"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.tuttarteonline.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/396"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.tuttarteonline.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=395"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.tuttarteonline.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=395"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.tuttarteonline.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=395"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}