{"id":305,"date":"2017-09-16T15:20:05","date_gmt":"2017-09-16T15:20:05","guid":{"rendered":"http:\/\/www.tuttarteonline.it\/?p=305"},"modified":"2017-09-16T15:25:39","modified_gmt":"2017-09-16T15:25:39","slug":"bruce-nauman","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.tuttarteonline.it\/bruce-nauman\/","title":{"rendered":"Bruce Nauman"},"content":{"rendered":"

\"Bruce-Nauman-Double-Poke-in-the-Eye-II-1985-2\"<\/a>“Nauman Bruce “a cura di R. Spinillo<\/strong><\/p>\n

A partire dal 1968, il Movimento moderno aveva trionfato nell\u2019arte \u2013 cio\u00e8 nel Minimalismo- sino al punto che la sua ricerca razionalistica di una \u201cbreccia\u201dverso una raffinatezza formale ancora maggiore avrebbe condotto l\u2019autopurificazione sull\u2019orlo dello sradicamento.<\/p>\n

Una volta che il processo modernista aveva eliminato dall\u2019arte tutto fuorch\u00e9 le sue propriet\u00e0 fisiche pi\u00f9 irriducibili, ci\u00f2 che restava \u2013 una semplice scatola, o un cubo \u2013 sembrava essere diventato poco pi\u00f9 di un oggetto tra gli altri oggetti del mondo, interessante non tanto per ci\u00f2 che offriva all\u2019occhio, ma per lo stimolo che la logica della sua creazione costituiva per la mente.<\/p>\n

Come le menti pi\u00f9 attente afferravano in fretta, una forma tanto semplificata o unitaria da essere priva di rapporti interni non poteva che istituire rapporti con l\u2019ambiente circostante. In altre parole il Minimalismo, chiudendo fuori la realt\u00e0 quotidiana, sembrava essersi dedicato all\u2019impegno paradossale di espandere la nostra coscienza di tale realt\u00e0. Ahim\u00e8, la realt\u00e0 che un occhio disincantato vedeva riflessa sulle incontaminate, rifinite superfici delle Strutture Primarie non avrebbe potuto essere pi\u00f9 remota dalla purezza e unicit\u00e0 monolitica tanto lodate dall\u2019estetica formalista o modernista pi\u00f9 avanzata. Dopo circa un quarto di secolo di crescente prosperit\u00e0 e di relativa pace, la civilt\u00e0 occidentale si trovava lacerata da ogni sorta di problemi e conflitti.<\/p>\n

In questo frangente il tardo Movimento Moderno proseguiva sulla sua strada serenamente distaccata e determinista, convinto che il\u201c meno \u00e8 pi\u00f9\u201d. Un anno prima, nel 1967 Sol Le Witt aveva coniato il termine di Arte Concettuale per descrivere opere, come le sue, fatte \u201c Per impegnare la mente dell\u2019osservatore anzich\u00e9 il suo occhio o le sue emozioni\u201d. Poich\u00e9 \u201cl\u2019idea diventa la macchina che fa l\u2019arte\u201d, ideazione e decisioni dovrebbero precedere ogni altra cosa, mentre l\u2019esecuzione sarebbe soltanto una \u201cquestione meccanica\u201d. Inoltre proseguiva Le Witt, \u201c le idee possono (persino) essere dichiarate con numeri, fotografie, parole o qualsiasi mezzo l\u2019artista scelga, essendo la forma irrilevante\u201d.<\/p>\n

Nel 1969 Le Witt si scagliava contro la pittura e la scultura che \u201c connotano tutta una tradizione ed esigono una coerente accettazione di questa tradizione, imponendo cos\u00ec dei limiti all\u2019artista che sarebbe riluttante a fare un\u2019arte che vada al di l\u00e0 di questi limiti\u201d Ed \u00e8 in questo clima artistico che si forma Bruce Nauman, concettualista californiano, nato nel 1941 a Fort Wayne nell\u2019Indiana.<\/p>\n

Studia Arte, Matematica e Fisica all\u2019Universit\u00e0 del Wisconsin, proseguendo poi gli studi all\u2019Universit\u00e0 della California a Davis, laureandosi in Belle Arti nel 1966. Nauman smette di dipingere nel 1964 e inizia a cimentarsi nella scultura e nella performance e collabora a progetti cinematografici. Dalla met\u00e0 degli anni \u201960 Nauman ha ampliato il percorso del suo lavoro, introducendo e sviluppando come nuova esperienza la performance.<\/p>\n

Tra il \u201966 e il \u201970 realizza numerosi film e video che tentano sempre di carpire il lato umoristico ed ironico della vita. Nel 1969, l\u2019opera \u201c Performance Corridor\u201d segna una tappa importante per la sua arte, instaurando un nuovo rapporto tra artista e spettatore. La sua arte della performance \u00e8 un\u2019attenta disamina delle nostre emozioni e dei nostri stati psicologici pi\u00f9 nascosti: servendosi di semplici stratagemmi, peculiari della sua arte, l\u2019artista riesce ad indurre il suo pubblico a profonde riflessioni. Nauman si \u00e8 interessato ai comuni modelli e stereotipi della gestualit\u00e0 e del linguaggio, per dimostrare la tensione e la pressione del nostro vivere contemporaneo.<\/p>\n

Sono ricorrenti nelle sue opere forme scultoree, luci colorate al neon, filmati, videoinstallazioni a circuito chiuso e proiezioni multiple monumentali, con l\u2019accompagnamento di parole, suoni e musica. Il suo \u00e8 spesso uno sguardo impietoso sulle malattie della nostra civilt\u00e0, tuttavia quando mostra lo sgomento, l\u2019alienazione e la solitudine, trasmette una profonda empatia con il dolore.<\/p>\n

Bruce Nauman \u00e8 oggi un artista affermato e autorevole ed ha creato dei modelli di linguaggio per l\u2019arte contemporanea. Nel 2004 gli \u00e8 conferito il Praemium Imperiale per la scultura.<\/p>\n

A tredici anni dall\u2019ultima grande retrospettiva europea, organizzata al Reina Sofia di Madrid, la produzione di Bruce Nauman torna sul vecchio continente sbarcando negli spazi del terzo piano del Madre di Napoli. L\u2019iniziativa, arricchita dal contributo sostanzioso della collezione Froehlich di Stoccarda ( una decina di opere), nasce dal sodalizio tra Laurence Sillars, curatore della Tate di Liverpool ed Eduardo Cicelyn, direttore artistico dello spazio partenopeo.<\/p>\n

Sillars, presente anche in veste di curatore, ha optato per una messa in scena svincolata da ogni criterio cronologico-biografico, privilegiando la disposizione dalla prassi operativa dell\u2019artista americano, che pur iscrivendosi in nuce nel solco talvolta dogmatico della grande stagione dell\u2019arte concettuale, \u00e8 contraddistinta da una totale libert\u00e0 sperimentale, svincolata dal mezzo impiegato, sia esso video, fotografia o materiale plastico. Una ricerca incessante capace fin dal suo esordio di interrogare e decostruire la comunicazione umana e i suoi segni.<\/p>\n

Il Museo Madre di Napoli, inaugurato da pochi mesi, fa gi\u00e0 sentire la propria presenza nel panorama del contemporaneo europeo. Dal 7 ottobre c\u2019\u00e8 una monografica di Bruce Nauman dal nome \u201c Make me think me\u201d. Sessanta lavori, tra sculture, neon, video, performance e disegni, eseguiti tra il 1966 ed il 2005, sono il corpus dell\u2019esposizione che si concentra in particolare sull\u2019interesse di Nauman per la potenzialit\u00e0 e la manipolazione del linguaggio, attraverso giochi di parole e la ripetizione, ponendo l\u2019accento verso le forme di controllo e le possibili reazioni dello spettatore alle sollecitazioni ambientali. Ma Nauman \u00e8 noto soprattutto per i giochi di parole al neon.<\/p>\n

C\u2019\u00e8 una frase di Nauman sul catalogo dell\u2019esposizione che espone benissimo la sua concezione del linguaggio e il perch\u00e9 lui utilizzi questa \u201cmateria\u201d in quel determinato modo: \u201cCredo che il punto in cui il linguaggio comincia a non funzionare pi\u00f9 come utile strumento di comunicazione sia anche quello in cui si verificano la poesia e l\u2019arte\u201d L\u2019opera \u201c Make me think me\u201d \u00e8 una delle pi\u00f9 austere dell\u2019intera esposizione perch\u00e9 le parole sono incise con la grafite nella carta e, lo scotch che delimita la parte superiore della parola ME, crea un orizzonte visuale ma anche di significato.<\/p>\n

Interessante la sovrapposizione che si crea grazie alla collocazione delle opere e la luce dei neon fra Human Nature\/ Knows Doesn\u2019t Knows e Make me think me. Ma per capire ancora meglio vi consiglio di guardare il sito del Museo Madre:<\/p>\n

www.museomadre.it<\/p>\n

Riuscirete ad assimilare in pieno lo spirito di Nauman, e dell\u2019intera collezione.<\/p>\n

Alcune Opere<\/h2>\n