Pittori Russi

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Sarò banale se vi dico che moli italiani criticano L’Italia del Sud. Certi individui vorrebbero addirittura trasferire la capitale a Milano. Perché Roma per loro non è abbastanza “nordica”.

Invece noi, russi, siamo infinitamente grati proprio al Meridione.

Volete sapere perché?

Perché a partire dal XVIII secolo l’Italia, e specialmente il Regno delle Due Sicilie, sono diventate la culla dei migliori talenti russi: pittori, scrittori, compositori, critici letterari. Il famoso scrittore russo Nikolaj Gogol, l’autore del “Le anime morte”, “Taras Bulba” e numerosi racconti satirici, ha passato molto tempo in Italia. Pieno dell’emozioni Gogol scrive al suo amico in Russia:

“ Che cosa posso dirti dell’Italia? E’ bellissima. Ti colpisce non a prima vista, ma dopo. Soltanto guardandola di più e sempre di più, vedi e senti il suo fascino. Nel cielo e nelle nuvole c’è una certa luce argentea. Il sole pare che abbraccia l’orizzonte. E le notti? … bellissime. Le stelle brillano più forte che da noi, e paiono più grandi rispetto alle nostre, come dei pianeti. E l’aria?- e così pura che gli oggetti lontani sembrano vicini.”

gogolNel 1847 Gogol si è fermato a Napoli. E’ stato colpito non solo dai paesaggi romantici ma sopratutto dalla bellezza mediterranea delle donne. Ecco che cosa racconta: “Le paesane italiane sono more, brillanti, con degli enormi occhi neri, sono vestiti di rosso pungente e con i fazzoletti bianchi come la neve”.

(Nell’Immagine a sinistra)
GOGOL- lo scrittore russo Nikolaj V. Gogol (1809- 1852)

Il meridione italiano affascinava sopratutto i pittori russi. Silvester Scedrin è arrivato nel Regno delle Due Sicilie nell’età di 27 anni ( nel 1818) per fare un corso triennale di pittura. Però il destino gli ha preparato un’altra sorte. E’ rimasto per tutta la vita in Italia ed ha immortalato nelle sue opere l’acqua color smeraldo del mar Tirreno ed il sole splendente del sud.

Il pittore ha vissuto in Campania per il resto dei suoi giorni.

Soltanto la rivoluzione dei carbonari e l’evasione delle forze armate austriache lo costrinse di andar via. Dopo un breve soggiorno a Roma- che lo lascia quasi indifferente- il pittore ritorna a Napoli. E’ affascinato dal mare, dal caos napoletano, dalle piccole stradine. Nei quadri di Scedrin si vede sempre la gente semplice, vera: i pescatori, i mercanti, le contadine, i mendicanti.

Silvester Scedrin. “Lungomare Mergellina a Napoli”-1827.

Silvestre Scedrin “Il porto di Sorrento vicino Napoli” -1828

“Io vivo sulla riva del mare nel posto più bello e più affollato del mondo…ci stanno tanti pescivendoli, il rumore è tremendo… ”- scrive lui in Russia lontana.

E poi:”Prima ho incominciato ha cercare per tutta la città i mendicanti e gli ubriaconi i più cenciosi e sporchi… ma da quando hanno saputo che li pago, non mi lasciano respirare…”

I lavori dell’artista sono così vivi e caratteristici che il fratello dello zar russo – Mihail Pavlovic- gli commissiona i quadri sulla tematica napoletana.

Quasi tutte le sue opere Scedrin ha dedicato a Napoli,Sorrento,Capri,Vico, Castellamare.

Il famosissimo pittore russo Karl Brullov ha passato più di 20 anni in Italia – nel 19secolo le scuole della pittura a Roma e a Napoli erano considerate tra le migliori dell’Europa.

Proprio in Campania Brullov ha raffinato l’arte della pittura- Quì ha dipinto i suoi capolavori : «L’Ultimo giorno di Pompei”, “Il mezzogiorno italiano”, “La ragazza alla raccolta dell’uva nei pressi di Napoli”.

Nel 1837 un altro pittore russo Ajvazovskij ha vinto la medaglia d’oro per i suoi successi nella pittura ed è stato mandato in Italia per sviluppare il suo talento. Negli anni 1840-1842 il pittore si trasferisce a Napoli dove crea moltissimi paesaggi marini e fa le mostre che suscitano un gran interesse del pubblico. Le opere napoletane di Ajvazovskij sono molto romantiche, piene di contrasti, di luce e di serenità.

Karl Brullov “La ragazza alla raccolta dell’uva nei pressi di Napoli”- 1827

Ajvazovskij “La grotta azzurra.” – 1841

L’Italia Meridionale è diventata la meta non soltanto per gli artisti russi ma anche per la famiglia dello zar che preferiva passare l’estate a Sorrento.

Ecco un’altra curiosità.

Tutti gli italiani conoscono la canzone napoletana “O sole mio”. Però pochi sanno che proprio questa canzone è stata scritta in Italia dai musicisti di corte di un mecenate russo, il conte Polenov. E la sua prima interpretazione è avvenuta in Russia, a San Pietroburgo.

Finisco il mio racconto con le parole di Gogol: “Insomma, l’Europa esiste per visitarla, L’Italia per viverci”. Ricordatevelo!

Irina Fedorova, un’altra giovane pittrice russa molto grata al Meridione italiano

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