Picasso e la rivoluzione Cubista

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“Picasso e la rivoluzione Cubista” a cura di Rosa Spinillo

Il 1907 è una data storica, segna la nascita del Cubismo; Picasso dipinge le demoiselles d’Avignon. Secondo Andrè Salmon: “ Picasso era turbato! appoggiò le tele al muro e depose i pennelli…per giorni e notti intere disegnò, concretizzando dal punto di vista espressivo le idee astratte e riducendone il risultato alle componenti essenziali.

picasso cubismoNon vi fu mai ricerca più ardua e fu, senza il primitivo entusiasmo giovanile, che Picasso si diede a lavorare su una grande tela, che sarebbe diventata il primo frutto delle sue ricerche.

Il quadro parte da Cézanne, dalla stessa idea, con l’accentuazione dell’aspetto architettonico di un gruppo di nudi in funzione strutturale, quasi di sostegno dello spazio, che s’intuisce immenso.

I contrasti formali in quest’opera sono fortissimi, il risultato dell’insieme è molto più difficile e “brutto” della composizione di Cézanne. Una volta Picasso dichiarò: In Cézanne , ciò che cattura l’interesse è la sua paura, alludendo al timore dell’artista di non riuscire a concretizzare il proprio modo di sentire il conflitto tra l’arte e la natura.

Inizialmente Picasso affermò di aver disegnato queste teste influenzato solo dalla scultura iberica vista al Louvre, ma a giudicarne l’aspetto puramente visuale c’è anche la presenza delle maschere africane, e più precisamente del Congo francese.

Più tardi l’artista conversando con André Malraux, spiegò che le maschere congolesi del museo Trocadéro di Parigi avevano colpito la sua identità artistica e gli avevano rivelato una raison d’etre che andava ben al di là di semplici considerazioni formali: Quelle maschere non erano dei qualsiasi pezzi di scultura.

Tutt’altro erano degli oggetti magici… Quelle sculture negre erano intercessori, mediatori… Erano contro tutto- contro gli spiriti ignoti e minacciosi. Osservavo sempre i feticci. Li capivo.

Anch’io sono contro tutto. Anch’io credo che è tutto ignoto, che tutto è nemico! Tutto!…Capii che cosa i Negri usano per le loro sculture. Erano armi. Per aiutare la gente a tenersi lontana dall’influsso degli spiriti, per aiutarla a diventare indipendente. Sono strumenti. Se diamo una forma agli spiriti, diventiamo indipendenti. Gli spiriti, l’emozione inconscia ( la gente ne parlava ancora molto) – sono tutto la stessa cosa.

Capii perché ero un pittore. Tutto solo in quel terribile museo, in mezzo a maschere, bambole fatte dai pellirosse,manichini polverosi. Le “demoiselles D’Avignon” devono essere nate in me in quel giorno, ma assolutamente non per ciò che riguarda le forme: piuttosto perché si trattava del mio primo quadro esorcista- sì proprio così.

Picasso nelle Demoiselles lottò per unire l’estetica strutturale di Cézanne e i volumi geometrici dell’Africa, con le loro forme crude e la loro intensità espressiva, per lasciare spazio a uno stile artistico totalmente originale, dotato di una forza magnetica e selvaggia.

Quando Braque vide il quadro dichiarò: Mi fece sentire come se qualcuno stesse bevendo benzina e sputasse fuoco. Il presunto significato allegorico del gruppo di figure ha destato non meno interrogativi delle reinterpretazioni primitivizzanti della parte destra delle Demoiselles.

I numerosi schizzi fatti dall’artista e resi noti dopo la morte, rivelano come alcune delle allusioni celate nella versione definitiva dell’opera si ricolleghino a una esplicita e persino autobiografica vicenda di innocenza e iniziazione.

In origine la composizione comprendeva sette figure , tra cui due giovani personaggi maschili dalle fattezze simili all’artista – uno studente di medicina che regge in mano un teschio simbolo del memento mori, e un marinaio circondato da nudi lascivi. Questi ultimi avrebbero dovuto cedere le proprie grazie classiche alle smorfie da feticcio e alle crude distorsioni delle due minacciose figure che dominano la metà destra del quadro.

Ma Picasso riprende nelle “Demoiselles” anche le scene di bordello dipinte da Degas nei suoi monotipi rialzati a pastello come “Il compleanno della Maitresse”. Il gruppo delle “ Demoiselles”, rappresenta la scena di un bordello.

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